Un buon prodotto è un prodotto che vende e che piace al consumatore finale.
Molto spesso si creano packaging, grafiche o contenuti che funzionano nella testa di chi progetta ma che poi falliscono sul mercato!
La verità è che bisognarebbe progettare il tutto con il consumatore in studio!
Fino ad oggi questo fardello ricadeva su ricerche di mercato lente e costose (solitamente tra i 10.000€ ed i 70.000€), focus group complessi da organizzare o test che arrivavano troppo tardi, quando il prodotto era già quasi pronto.
Noi di Orkidee risolviamo questo problema con i clienti sintetici: modelli di intelligenza artificiale capaci di emulare opinioni, preferenze e comportamenti dei consumatori reali.
Si tratta di “gemelli digitali” del cliente, appositamente programmati, capaci di anticipare come il pubblico potrebbe reagire a un nuovo design, a una campagna pubblicitaria o a un packaging.
Ok, ma nel concreto?
- RistoNet, il nostro modello open source per la food photography, è un tipo di “cliente sintetico” che prevede l’attrattività del consumatore per le immagini di alimenti utilizzate in menù, siti web e grafiche!
- Le stesse mappe di salienza che utilizziamo sempre, sono un “cliente sintetico” che ci permette di prevedere dove guarderanno i consumatori nelle pubblicità e pure negli scaffali del supermercato!
- Anche un VLM appositamente addestrato (come quello che abbiamo usato per Banca Mediolanum) è un “cliente sintetico” capace di simulare le reazioni degli utenti sui social!

Per Banca Mediolanum abbiamo utilizzato dei clienti sintetici!
Tramite i clienti sintetici possiamo:
- Testare rapidamente varianti di prodotto o comunicazione.
- Ridurre i rischi di flop sul mercato.
- Ottenere feedback immediato senza tempi morti di ricerca tradizionale.
- Sperimentare in sicurezza, prima di investire in produzioni costose.
Attenzione però, tutto ciò non sostituisce il contatto con il consumatore reale!
Come qualsiasi strumento di indagine infatti, se usato male, rischia di alimentare conclusioni errate. Pertanto, occorrono solide competenze per scongiurare risultati sbagliati.
Per esempio, con una simulazione non possiamo sondare l’effettivo interesse sul territorio per un bisogno specifico, possiamo invecere misurare l’opinione di una populazione sintetica costruita ad hoc (in base ai dati che abbiamo già circa i consumatori!) rispetto a servizi, design e forme di comunicazione.
I clienti digitali sono quindi un sistema integrativo che permette di ottenere insights sufficientemente precisi, in rapidità e a costi notevolmente inferiori. Se correttamente inseriti nella propria cassetta degli attrezzi (specialmente a fianco dei metodi classici di indagine!) possono diventare un acceleratore strategico per prendere decisioni più informate, sperimentare di più e ridurre i rischi di mercato.
Non si tratta di sostituire l’ascolto diretto delle persone reali, ma di arricchirlo con simulazioni e scenari virtuali che evidenziano punti deboli e suggeriscono opportunità. In questo modo, ogni nuova idea può essere valutata più velocemente, ottimizzata e lanciata con maggiore sicurezza.
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